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Attraverso le portate di un pranzo, i sapori di una storia d'amore e del suo fallimento; Virginia era bella, Virginia era brava. Ma, in un pomeriggio di agosto, il suo cuore aveva smesso di battere. Al suo posto, uno stagno. Un esame specialistico. Potrebbe essere tutto, ma potrebbe essere niente. Per superare la paura, poche parole ripetute come un mantra: «Non c'è niente... non c'è niente...». A Ground Zero c'è il silenzio, quello sordo, che pure stona perché è il rumore vuoto delle cose che non esistono più. "Ground zero" è, per definizione, l'epicentro di un'esplosione, di un terremoto o di un attentato, ma anche di eventi drammatici della vita. Ciò che rimane dopo sono solo macerie. Pezzi minuti e scomposti di un puzzle, perfetto fino a un attimo prima, che Ester Arena prova a ricomporre insieme ai suoi lettori in sedici racconti intensi e visionari.